© Fulvio Michelotti

AltareStoria

L'Assiolo Martino  3 di 5

 

Il giorno dopo, di buon’ora, l’assiolo venne trasferito presso il CRAS di Cadibona. Il centro di recupero degli animali selvatici si trova, infatti, in questa piccola frazione, ubicata a pochi chilometri di distanza da Altare. Lì, lavorano volontari esperti nella cura e nel recupero di animali selvatici in difficoltà.
Per il trasferimento venne utilizzata un’ambulanza speciale. 

Carrozzeria bianca, decorata con impronte di animali, lampeggiante rigorosamente blu come ogni ambulanza che si rispetti e personale educato, preparato e accogliente. Giunti ad Altare, presero l’assiolo e si diressero subito verso l’ambulatorio per tutte le cure del caso.
Per settimane, l’assiolo fu curato, coccolato e nutrito a dovere. Lui si rinforzò e imparò a volare. Dapprima piccoli e imbarazzanti tentativi che terminavano con atterraggi di fortuna, carambole solo apparentemente pericolose. Ma poi,
finalmente, un giorno il piccolo spiegò le sue alette, fissò con i suoi occhioni un obiettivo e via…spiccò un breve, ma perfetto volo!
Ora era pronto a ritornare a vivere libero, a volare felice nel cielo notturno, a cantare e chiacchierare con i suoi genitori e i suoi fratellini…già, quanta nostalgia che aveva!